Andrea Vizzini è uno degli artisti più interessanti nel mondo dell’arte oggi.È noto per avere iniziato il riproporre nelle sue opere, particolari di dipinti classici o frammenti di sculture greche, inserendole in un contesto estraniante, immaginando e dipingendoli in ambienti, muri materici tagliati e altri luoghi che hanno caratterizzato il suo linguaggio artistico, sin dal 1963.Ha anticipato di decenni, il Citazionismo, gli Anacronisti e tutte quelle manipolazione del mondo classico che ancora oggi imperversa, svilendo e massacrando la bellezza, nel nome della modernità e del nuovo.Sfidato i limiti di un tecnicismo virtuosistico, trasformando immagini e sculture classiche in opere contemporanee, è riuscito a coinvolgere l'osservatore in un dialogo con il tempo in cui viviamo e il nostro passato storico. Nel 1917 però Vizzini denuncia il cattivo gusto con cui gli artisti ripropongono la storia, quasi fosse una carta da parati su cui intervenire liberamente e brutalmente, con una mostra a Venezia dal titolo “La fine dell’arte”…Andrea Vizzini è nato a Grotte, in Sicilia nel 1949.Ha studiato musica (3° anno di conservatorio), frequentato l’Istituto per Geometri e quindi Architettura che abbandona a 4° anno, nel 2009 studia Psicologia (Counseling filosofico relazionale). Vive e lavora a Jesolo - VeneziaDalla sua prima mostra personale nel 1967, le opere di Vizzini sono state esposte in gallerie, musei e istituzioni culturali in tutto il mondo. Presente in numerose collezioni, tra cui Museum di Bagheria, Museo dello Splendore di Tortona, Kunstzentrum Worpswede di Bolhangen, Galerie auf der Praterinsel di Monaco di Baviera, Museum Rosenthal di Selb, Museum Schloß Reinbek di Amburgo, Palazzo della Farnesina di Roma. Museo Cà Pesaro di Venezia, Istituto Italiano di Cultura di Londra, Museo d'Arte Contemporanea Sannio (ARCOS) di Benevento, Museo Storico-Archeologico di Nola-Napoli, Museo Archeologico di Caltanissetta, Museo d'Arte Contemporanea di Pechino.Vizzini è ampiamente noto per i suoi audaci prospettive, di luoghi emblematici entro cui colloca opere classiche in dialogo con forme geometriche impossibili, in altre circostanze dipinti dove sovrappone il suo “universo” di segni, lettere, sfere e colature di colori all’universo dell’artista classico scelto attraverso l’opera che riproduce e su cui interviene.Le superfici, ora materiche ora piatte ad acrilico, rendono ancora più ditoconici i teme.
Le superfici lisce e rifinite a specchio delle sue iconiche sculture in acciaio inossidabile riflettono e affermano gli spettatori e i loro ambienti. Un dialogo con il readymade è evidente nei suoi complessi dipinti che spesso impiegano colori brillanti e saturi, comunicando l'interesse dell'artista per la storia dell'arte, il biologico e l'accettazione. Koons ha guadagnato fama per le sue opere pubbliche, come le monumentali sculture floreali Puppy e Split-Rocker .Jeff Koons ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti in riconoscimento dei suoi successi culturali. In particolare, il presidente Jacques Chirac ha promosso Koons da Chevalier a Officier de l'Ordre National de la Légion d'Honneur per il suo continuo rafforzamento delle relazioni tra Francia e Stati Uniti; e nel 2013 Koons è stato onorato con la Medal of the Arts del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti per il suo straordinario impegno nel programma Art in Embassies e nello scambio culturale internazionale. Nel 2017, Koons è diventato il primo artista in residenza presso il Mortimer B. Zuckerman Mind Brain Behavior Institute della Columbia University e, inoltre, è diventato membro onorario dell'Edgar Wind Society dell'Università di Oxford per il suo straordinario contributo alla cultura visiva. Dal 2002 Koons è membro del consiglio di amministrazione dell'International Centre for Missing & Exploited Children (ICMEC) e ha co-fondato, insieme all'ICMEC, il Koons Family International Law and Policy Institute allo scopo di combattere i problemi globali del rapimento e dello sfruttamento dei minori e di proteggere i bambini del mondo.